Si terrà sabato mattina 12 dicembre, dalle 10.00 alle 14.00, dalla sede di Pescara, il convegno nazionale MFE (Movimento Federalista Europeo) su piattaforma zoom dal tema: “Europa Sociale e Welfare Europeo.
Tanti i relatori di primissimo piano nazionale, tra cui diversi abruzzesi: il prof. Raimondo Cagiano de Azevedo -Segretario MFE Pescara (università La Sapienza di Roma), la prof. Damiana Guarascio – presidente MFE Abruzzo, il giornalista Donato Fioriti, segretario MFE Abruzzo, il sindaco di Tollo(CH) Angelo Radica – segretario MFE Chieti , il giornalista Ugo Iezzi -fondatore MFE Chieti, l’avv. Massimo Bomba – segretario MFE Lanciano (CH) e componente del Comitato nazionale MFE ed il dott. Ernesto D’onofrio- Direttore generale Cipas.
“Si tratta del primo incontro nazionale -spiega Donato Fioriti, Segretario del Centro Regionale MFE Abruzzo “Lino Venturelli”- dopo la dipartita del prof.emerito della Università D’Annunzio Lino Venturelli, a cui è dedicata la sede regionale. Il prof. Venturelli convinto federalista, attivo in tal senso a livello europeo, fu colui che in Abruzzo lancio la generazione universitaria Erasmus”.
“Riteniamo fondamentale- precisa Fioriti- un “Green Deal europeo” per ridurre le emissioni di almeno il 55 % entro il 2030, con obiettivi digitali per quella stessa data ed un’economia al servizio delle persone per garantire che la crisi sanitaria ed economica non si trasformi in una crisi sociale. Pietra miliare e faro il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali che ,se attuato, farà si che nessuno venga lasciato indietro”
“In questo senso- prosegue Fioriti- si può immaginare che nei prossimi anni saranno i servizi e i sistemi di welfare a sostenere i sistemi produttivi e ad assicurare sviluppo e crescita. Sarebbe necessaria un’azione strategia complessiva per riformulare il rapporto tra welfare e lavoro, tra politiche demografiche e della famiglia e politiche per lo sviluppo economico”.
“La realizzazione del pilastro sociale- aggiunge Damiana Guarascio -Presidente MFE Abruzzo, da un lato migliorerebbe le condizioni sociali e del mercato del lavoro di molti cittadini europei e dall’altro permetterebbe di esplicare il potenziale economico dell’Unione europea. Infatti, il welfare non deve essere considerato come un costo, ma un investimento indispensabile ad assicurare la competitività del sistema produttivo”
“ Il Pilastro europeo dei diritti sociali -conclude Damiana Guarascio – è un fondamentale, un punto di partenza, però, su cui dar vita ad una nuova visione dei sistemi di welfare e lavoro europeo”.